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La compagnia Batsheva viene fondata nel 1964 dalla baronessa Batsheva de Rothschild, che sceglie la nota coreografa Martha Graham come prima consulente artistica della compagnia. È la più grande compagnia di danza israeliana, con 40 straordinari danzatori provenienti da Israele e da tutto il mondo appartenenti sia alla compagnia senior che alla junior Batsheva Ensemble. Batsheva mette in scena circa 250 spettacoli ogni anno con più di 100.000 spettatori, e offre numerose attività educative per giovani danzatori sia nella scuola di danza che attraverso corsi e laboratori. È unanimemente riconosciuta come una delle più prestigiose compagnie di danza al mondo.

MOMO rivitalizza il nostro senso di meraviglia, stupore, incanto e spontaneità. Lava via tutte le gerarchie che si sono radicate nella nostra mente. Guardandolo, i nostri sensi incrociano i fili, l’orientamento spaziale e temporale scivola via e l’espressione è intensa come nessun’altra”. (Anat Zecharia)

Di Ohad Naharin
In collaborazione con i ballerini della Batsheva Dance Company e Ariel Cohen
Batsheva Dance Company stagione 2022-2023: Chen Agron, Yarden Bareket, Billy Barry, Yael Ben Ezer, Matan Cohen, Guy Davidson, Ben Green, Chiaki Horita, Li-En Hsu, Sean Howe, Londiwe Khoza, Adrienne Lipson, Ohad Mazor, Eri Nakamura, Gianni Notarnicola, Danai Porat, Igor Ptashenchuk, Yoni (Yonatan) Simon
Luci Avi Yona Bueno (Bambi)
Disegno scene e attrezzeria Gadi Tzachor
Costumi Eri Nakamura
Suono e mixaggio Maxim Waratt
Musiche di Laurie Anderson and Kronos Quartet dall’album Landfall / Metamorphosis II di Philip Glass / Madre Acapella di Arca / Maxim Waratt
Si ringraziano Yula Gold, Simony Monteiro, Linda Brumbach, Michal Helfman, Yonatan Oppenheim

La creazione di MOMO è stata possibile grazie al supporto di
Chelck Family Foundation
Batsheva New Works Fund, American Friends of Batsheva, French Friends of Batsheva, The Zita and Mark Bernstein Family Foundation, Factory54

Co-produttori alla presentazione Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Festival Aperto – Fondazione I Teatri, Reggio Emilia / Fondazione del Teatro Grande di Brescia.
Co-produttore  Orsolina28, Moncalvo

Batsheva Dance Company
Coreografo residente Ohad Naharin
Direttore artistico Lior Avizoor
Direttore esecutivo Dina Aldor

 

Durata 70 minuti senza intervallo

 

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ENEMY IN THE FIGURE (excerpt)
Coreografia di William Forsythe
Enemy in the Figure (excerpt) è la propulsiva sezione centrale dell’opera omonima di William Forsythe. Originariamente creato in Germania (1989) per il suo ensemble, il Ballet Frankfurt, il lavoro completo è stato eseguito in importanti sedi in tutto il mondo. La partitura elettronica percussiva e ritmica di Thom Willem è stata la fonte dell’invenzione coreografica delle opere e ha influenzato l’uso radicale di luci e ombre nella progettazione scenica originale. Questo estratto mette in evidenza le formidabili abilità di danza dei ballerini di Ailey II, dando alla loro arte e vitalità un cornice di forza.

FREEDOM SERIES
Coreografia di Francesca Harper
Ispirata dal suo ritorno a casa nella compagnia di Ailey, Freedom Series di Francesca Harper viaggia attraverso un paesaggio di ricordi creando una serie di scenari che incarnano e immaginano un mondo ibrido in cui la memoria si sforza di influenzare il futuro. Raffigurato attraverso questa lente futuristica, e sviluppato in collaborazione con i ballerini di Ailey II, il lavoro di Harper esamina l’identità e la comunità. Con costumi firmati dal designer Elias Gurrola e una partitura caratterizzata da un mix di suoni acustici ed elettronici, gli inaspettati colpi di scena di Freedom Series uniscono momenti di emotività con una ferocia intrinseca.

THE HUNT
Coreografia di Robert Battle
Il lavoro atletico di Robert Battle per sei uomini rivela il lato predatorio della natura umana e il brivido primitivo della caccia. Una colonna sonora a percussione tonante di Les Tambours du Bronx guida il movimento esplosivo che appartiene sia agli sport moderni che ai rituali dei gladiatori.

REVELATIONS
Coreografia di Alvin Ailey
Su spiritual, canti religiosi, gospel e blues afroamericani, questa creazione è un’intensa esplorazione dei luoghi del dolore profondo e della gioia spirituale dell’anima. Alvin Ailey ha sempre sostenuto che uno dei più grandi tesori d’America è il patrimonio culturale afroamericano, “a volte doloroso, a volte gioioso, ma sempre pieno di speranza.” Questo classico intramontabile è un tributo a quel patrimonio e al talento di Alvin Ailey.

 

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Emanuel Gat, tra i più affermati coreografi della sua generazione, prosegue la sua lunga esplorazione dei punti di incontro tra coreografia e musica, visivo e uditivo. Con la sua compagnia torna al Teatro Grande con LOVETRAIN2020, un “musical” contemporaneo per 14 ballerini, danzato sui grandi successi del duo britannico Tears for Fears (Mad world, Shout, Everybody Wants to Rule The World, Change, Sowing The Seeds Of Love).

Un’ode coreografica al sound e all’atmosfera dei fantastici anni ’80 che verranno rievocati attraverso l’inesauribile energia dei danzatori in scena.

 

Coreografia e luci Emanuel Gat
Disegno costumi Thomas Bradley
Realizzazione costumi Thomas Bradley, Wim Muyllaert
Direzione tecnica Guillaume Février
Musiche di Tears for Fears: Ideas as Opiates, The Prisoner, The Working Hour (versione per pianoforte), Mad World, Pale Shelter, I believe, Memories Fade, The Way You Are, Listen, Everybody Wants to Rule the World, The Big Chair, Shout, Famous Last Words, Sowing the Seeds of Love.
Suono Frédéric Duru
Creatori e danzatori Eglantine Bart, Thomas Bradley, Robert Bridger, Gilad Jerusalmy, Péter Juhász, Michael Loehr, Emma Mouton, Eddie Oroyan, Rindra Rasoaveloson, Ichiro Sugae, Karolina Szymura, Sara Wilhelmsson, Jin Young Won, Ashley Wright
Produzione Emanuel Gat Dance, Marjorie Carré, Mélanie Bichot

Responsabile di compagnia Marjorie Carré
Coordinazione produzione Antonia Auday
Coproduzione Festival Montpellier Danse 2020, Chaillot – Théâtre national de la Danse, Arsenal Cité musicale – Metz, Theater Freiburg
Con il supporto di Romaeuropa Festival

Emanuel Gat Dance riceve il supporto del Ministero della Cultura e della Comunicazione e della DRAC Provence Alpes-Côte d’Azur, della Città di Istres, Région Sud – Provence-Alpes-Côte d’Azur e Conseil Départemental des Bouches-du-Rhône.
LOVETRAIN2020 riceve il supporto dell’Institut Français per i tuoi europei 2022.
Creato presso Agora – cité internationale de la danse a Montpellier.

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Sull’attimo offre un approccio inedito e stimolante alla performance e all’improvvisazione che costituiscono la base drammaturgica per una perlustrazione del tempo. Il materiale è creato dalla coreografa Camilla Monga e dal polistrumentista Emanuele Maniscalco. Ogni danzatore è alle prese con l’esecuzione e allo stesso tempo con una continua variazione sul tema musicale sempre personale e sorprendente. Sull’attimo permette di riflettere sulla struttura compositiva e il suo continuo reinventarsi grazie anche agli effetti che la musica produce sulla sfera emotiva. Il tempo senza tempo è associato ad una dimensione meditativa dove la memoria dei suoni e dei gesti si infila tra le molte variazioni musicali e coreografiche esplorate generando un cambiamento che possiamo percepire solo sull’attimo.

 

Progetto Camilla Monga ed Emanuele Maniscalco
Concept e coreografia Camilla Monga
Danzatori Camilla Monga, Stefano Roveda, Francesco Saverio Cavaliere
Musica Emanuele Maniscalco (pianoforte, batteria)
Disegno luci Alessio Guerra e Camilla Monga
Collaborazione artistica e realizzazione arazzo Meris Angioletti
Produzione Van
Con il sostegno di Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e di Fondazione CR Firenze
Coproduzione Festival Danza Estate Bergamo / Armunia Castiglioncello
In collaborazione con TAD Residency di Bergamo
Si ringrazia Fondazione del Teatro Grande di Brescia

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Come modifichiamo noi stessi di fronte alla relazione con l’altro? Qual è la realtà che corpo e mente nascondono?

Creato e interpretato da Travis Sven Clausen-Knight e James Pett – già danzatori della Compagnia Wayne McGregor – lo spettacolo Imago racconta del fragile equilibrio che si cela in tutte le relazioni umane. Episodi mutevoli di una comunicazione interrotta e inefficace esplorano una natura che porta a soccombere ai difetti delle nostre relazioni, facendoci diventare vittime e aggressori di noi stessi. L’instabilità delle connessioni viene espressa simbolicamente attraverso il linguaggio nascosto e poetico dei fiori.

 

Coreografia e performance Travis Clausen-Knight e James Pett
Co-produzione Pett | Clausen-Knight / Moonwalk Studio 
Installazioni floreali La Fiorellaia

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Torna a Brescia, accompagnato dalla sua storica e straordinaria interprete Rihoko Sato, uno dei più importanti coreografi mondiali, insignito quest’anno del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia.

“Un adagio di Mahler, Beethoven, Mozart, Rachmaninov, Bruckner, Bach e poi largo e adagietto…
Quando danzo un adagio, il mio corpo si fonde ed il mio cuore è sospeso nello spazio per dissolversi  nel nulla.
Le parole lentamente evaporano e quando anche la realtà ed i pensieri spariscono, sento che sto vivendo la vita e la morte”.
Saburo Teshigawara

 

Coreografia e disegno luci Saburo Teshigawara
In collaborazione con Rihoko Sato
Costumi Saburo Teshigawara, Rihoko Sato
Musica Johann Sebastian Bach, Ludwig Van Beethoven, Anton Bruckner, Gustav Mahler, Wolfgang Amadeus Mozart, Sergej Rachmaninov, Maurice Ravel
Danzatori Saburo Teshigawara, Rihoko Sato
Produzione KARAS

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La Stagione Gennaio-Luglio 2022 si arricchisce di significativi progetti educativi che fanno dello spazio del Teatro un luogo dell’apprendimento e della partecipazione.

Sabato 29 e domenica 30 gennaio è prevista la realizzazione di un workshop di danza contemporanea con la coreografa e danzatrice Annamaria Ajmone. Il laboratorio approfondirà la parte di preparazione e di riscaldamento del corpo, gli elementi tecnici di una sequenza coreografica e la fase di ricerca che porta a intraprendere percorsi creativi ancora sconosciuti. Il workshop, a partecipazione gratuita, è aperto danzatori professionisti, performer, allievi e allieve delle scuole di danza e chiunque abbia voglia di partecipare con un livello intermedio di conoscenza e consapevolezza della tecnologia del corpo. La selezione del gruppo avverrà a insindacabile giudizio della Fondazione del Teatro Grande sulla base della documentazione pervenuta; il laboratorio è rivolto a maggiorenni. La propria candidatura va inviata entro il 14 gennaio 2022 all’indirizzo info@teatrogrande.it.

MODULO DI ISCRIZIONE

 


Per accedere al Teatro e partecipare ai percorsi formativi sarà necessario rispettare le prescrizioni previste dalla normativa in vigore in materia di contenimento della diffusione del virus Covid-19 e dai protocolli interni della Fondazione del Teatro Grande di Brescia. Le modalità di accesso verranno comunicate alle/agli singole/i partecipanti prima dell’inizio dei corsi.

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La Fondazione del Teatro Grande comunica che lo spettacolo di danza del 18 febbraio con la Batsheva Dance Company è annullato causa limitazioni ai viaggi internazionali legate alla pandemia.

Tutti coloro che hanno acquistato in Biglietteria il biglietto per la serata possono chiedere il rimborso alla Biglietteria del Teatro Grande fino a venerdì 18 febbraio compreso.

La Biglietteria sarà aperta nei consueti orari: dal martedì al venerdì dalle 13.30 alle 19.00 e il sabato dalle 15.30 alle 19.00.

I biglietti acquistati online o attraverso i punti vendita Vivaticket verranno rimborsati direttamente dalla piattaforma Vivaticket.com.

Per ulteriori informazioni è possibile inviare una mail all’indirizzo biglietteria@teatrogrande.it.

 


La Batsheva Dance Company è una delle compagnie di danza contemporanea più famose e acclamate al mondo. YAG è una performance che unisce i sei danzatori attraverso un filo esistenziale trasformandoli in una famiglia che condivide lo stesso DNA di movimento. In YAG Ohad Naharin sfiora la spirale, quasi compulsiva, dei movimenti che generano gli alti e bassi della vita. Una spirale che descrive come ci allontaniamo dai nostri genitori e come ci riavviciniamo a loro anche dopo che li abbiamo persi, l’iterazione del movimento che abbiamo nel sangue, una danza viva che si erge come antitesi alla morte.

Coreografia di Ohad Naharin
Danzato alternativamente da: Chen Agron, Billy Barry, Yael Ben Ezer, Matan Cohen, Ben Green, Chiaki Horita, Sean Howe, Londiwe Khoza, Chun Woong Kim, Shir Levi, Adrienne Lipson, Ohad Mazor, Eri Nakamura, Gianni Notarnicola, Igor Ptashenchuk, Yoni (Yonathan) Simon, Hani Sirkis, Amalia Smith
Luci e Scenografia Avi Yona Bueno (Bambi)
Costumi Eri Nakamura
Musiche di John Zorn (Naked City), Gaetano Donizetti, John Taverner, Ran Slavin
“Sweet and Sour”: Tommy Shles Shafrir, dal libro “Me and My Little Sister” di Dan Timor, Am Oved Publishers Ltd., 2003
Originariamente creato per Batsheva Dance Company, 6 luglio 1996 Suzanne Dellal Centre, Tel-Aviv
Dedicato a Roni Azgad e alla sua famiglia

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Premiato dal New York Times come una delle migliori performance del 2019 e acclamato dalla stampa europea come uno degli eventi culturali più importanti dell’anno, Dance of the Sun è un viaggio ipnotico e stupefacente tra musica e danza, un’ode alla vita, alla perdita, alla speranza e all’amore. Sul palco, trenta musicisti ballano eseguendo capolavori memorabili da Jean-Baptiste Lully a Wolfgang Amadeus Mozart. Insieme a loro Juan Kruz Díaz de Garaio Esnaola, ballerino, coreografo, musicista audace ed eclettico, considerato uno degli artisti più affascinanti di oggi nel campo della danza contemporanea. Alla guida dell’Orchestra il direttore David Greilsammer, pluripremiato artista dalla creatività poliedrica e travolgente che ama accostare stili e discipline differenti costruendo nuovi modi di “fare musica”.
Uno spettacolo mozzafiato, una performance indimenticabile.

 

PROGRAMMA
Jean-Baptiste Lully
Suite da Le Bourgeois Gentilhomme

***

Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 40 in sol minore, K 550

Durata: 90 minuti con intervallo

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La notte è il mio giorno preferito è una riflessione sul rapporto con l’Altro attraverso una meditazione sugli animali e gli ecosistemi in cui vivono. La danza si dispiega in una serie di esperimenti, scomponendo e ricomponendo la pratica animale di tracciare ed essere tracciati, di ricercare e nascondersi. Segnali e strumenti percettivi misteriosi, ispirati a diverse specie, ne costituiscono il tessuto connettivo. L’animale e il vegetale, l’organico e l’inorganico si fondono nello spazio oscuro della foresta notturna; frane e richiami irrompono spezzandone la quiete. Una foresta né vergine né idealizzata, ma tecnonaturale, che include e trasforma i segni lasciati dai propri abitanti.

 

Ideazione, danza Annamaria Ajmone
Set, styling, immagini Natália Trejbalová
Ricerca, collaborazione drammaturgica Stella Succi
Musiche Flora Yin Wong
Costume Jules Goldsmith
Direzione tecnica, disegno luci Giulia Pastore
Preparazione voce VEZA e Paola Stella Minni
Progetto web Giulia Polenta
Organizzazione Martina Merico
Amministrazione Francesca d’Apolito

Durata: 60 minuti